Notizie | 30 giugno 2024, 11:00

Lupin festeggia i 45 anni dallo sbarco in Italia

Il merito del successo del cartone animato sta anche nell'esecuzione della sigla da parte di una delle orchestre più amate del settore, Castellina Pasi

Lupin festeggia i 45 anni dallo sbarco in Italia

"Chi lo sa che faccia ha, chissà chi è,

tutti sanno che si chiama Lupin,

era qui un momento fa, chissà dov'è,

dappertutto hanno visto Lupin".

 

Una strofa iconica, quattro righe che davvero sono indelebilmente scolpite nella memoria di milioni di italiani. E' l'incipit di una canzone entrata nella storia e che appartiene al novero di quei brani che hanno valicato i confini di un genere per diventare patrimonio condiviso di un intero paese: perché "Lupin" (che in molti conoscono come "Lupin III - Fisarmonica"), sigla televisiva che ha accompagnato almeno tre generazioni di bambini, è tecnicamente un "valzer musette" e venne suonato dalla mitica orchestra Castellina Pasi del cui repertorio fa tutt'ora parte. 

Il cartone animato che racconta le gesta del celeberrimo ladro gentiluomo festeggia in queste settimane i 45 anni dallo sbarco in Italia: per la verità la prima serie, ispirata al personaggio creato nel 1967 dal mangaka Monkey Punch che si è liberamente rifatto alla figura di Arsenio Lupin ideata da Maurice Leblanc, risale al 1972 ma il suo esordio nel nostro paese avverrà soltanto nel 1979 su alcune emittenti televisive locali. Sarà però la seconda stagione a sancirne l'exploit italiano e sono in molti a ritenere che il merito di questo successo sia proprio della canzone che venne scelta come sigla tanto da soppiantare la colonna sonora dei primissimi episodi. 

Il merito di questo successo sta nell'esecuzione di una delle orchestre più amate del settore ma ancor prima nella coppia di autori che fu chiamata a inventare il brano, Franco Migliacci e Franco Micalizzi, penne prolifiche della musica pop che nel 1981 ricevettero l'incarico di scrivere musiche e parole della canzone di apertura del fortunato cartoon. Fu un successo clamoroso che andò ben oltre il mercato della tv per ragazzi: lo stile musicale, tipico del valzer romagnolo in stile parigino così da richiamare anche le origini francesi del protagonista, ne favorì una diffusione planetaria facendolo diventare uno dei Valzer più eseguiti al mondo. Ancora oggi la canzone, quando viene proposta nelle sale dal ballo, trascina in pista appassionati di tutte le età anche se nella mente riecheggia la versione originale cantata da Irene Vioni, con l'accompagnamento dell'Orchestra Castellina-Pasi. 

Qualche anno fa fu lo stesso Franco Micalizzi, tra i più affermati compositori di colonne sonore cinematografiche (ha lavorato, tra gli altri, con Ennio Morricone e vanta tra i suoi fan anche un regista del calibro di Quentin Tarantino che a lui ha dedicato un omaggio inserendo nella scena finale di "Django Unchained" il tema de "Lo chiamavano Trinità") e sigle televisive, a raccontare in un'intervista come nacque quel brano: "Quando l’editore della allora RCA - ha ricordato il compositore musicista - mi chiese di scrivere la sigla della serie di cartoni animati di Lupin III dicendomi che pensava ad un bel ‘valzerone’ alla francese, ne fui molto contento poiché è un genere musicale che ho sempre amato, così positivo e romantico, pieno di colori dal suono dell’accordeon’ al tempo di valzer così romantico. Due giorni dopo, era domenica mattina, aspettavo l'arrivo dei miei genitori per pranzo e così scesi in studio e iniziai a pensare al brano musicale che volevo comporre e, dopo due o tre false partenze, ecco arrivare la cellula giusta, quella che ti fa immediatamente capire che sei in rotta verso il porto che desideri. Credo che tutta l’operazione sia durata una ventina di minuti, trascorsi i quali, il tema di Lupin era finito con mia grande soddisfazione".

Tutta l'operazione avvenne molto velocemente. Grazie a Franco Migliacci ("lui, sì, un vero mito del pop italiano", disse in quella stessa intervista Micalizzi) nacque quel testo che ha molto contribuito al successo: del resto stiamo parlando del paroliere di artisti del calibro di Domenico Modugno, Mina, Milva, Fred Bongusto, Rita Pavone, Patty Pravo, Gianni Morandi e Renato Zero. L'operazione Lupin si concluse pochi giorni dopo con la versione discografica realizzata in Romagna dalla famosa orchestra Castellina-Pasi, uno dei gruppi più amati del genere liscio che non a caso venne scelto e che seppe imprimere alla canzone un sigillo di grande originalità: "A dire il vero io non è che amassi il liscio - ha ricordato in un'intervista a Rolling Stone Italia Franco Micalizzi - mentre amavo moltissimo la musica francese. Conoscevo il liscio di Casadei e conobbi in sala di incisione Castellina-Pasi. Andai a trovarli a Cattolica e avevano imparato il pezzo alla perfezione, lo avevano già arrangiato e a modo loro. Bellissimo. Al liscio riconosco una caratteristica degna e non trascurabile: quello che facevano rispondeva a uno stile popolare ma corretto, suonato benissimo".

Il risultato fu davvero un successo senza tempo: "Quanti messaggi - ricorda ancora il maestro Micalizzi - ho ricevuto in tutti questi anni da signori quarantenni o giù di lì, che mi ringraziano e mi lodano per aver scritto questo romantico tema che, mi dicono, ha accompagnato tutta la loro infanzia e la loro gioventù. È naturale che quando lo riascoltano la loro mente ritorni a quegli indimenticabili anni innescando quella dolce nostalgia che tutti abbiamo provato in situazioni analoghe. Oggi sono io che vorrei dire loro grazie per le lodi, le belle parole e la considerazione e l’affetto".

Oltre a essere annoverata tutt'ora nel repertorio dell'orchestra Castellina Pasi e di molte altre orchestre in giro per l'Italia, la canzone di Lupin III vanta anche una reincisione del 2009 cantata da Orietta Berti con un nuovo arrangiamento e un'interpretazione ‘cult’ molto apprezzata dagli estimatori del brano e della serie televisiva.

Redazione Radio Liscio