Il cast è noto. Anche quest'anno si è compiuto il rito della presentazione ufficiale dei cantanti in gara al prossimo Festival di Sanremo. Passata dalle mani di Amadeus a quelle di Carlo Conti, la manifestazione si appresta a entrare nella fase calda, ora che i nomi degli artisti in gara sono stati svelati.
Tra novità e graditi ritorni, tra candidati alla vittoria e outsiders insidiosi, il festivalone può ora decollare.
Ma se tra la variegata offerta pop riescono a trovare un posto al sole rappresentanti del genere rap, indie, soul, lo stesso non si può dire per il nostro settore che anche quest'anno resta a bocca asciutta.
E pensare che il movimento generato dalle orchestre da ballo non ha eguali nell'ambito della musica dal vivo. Lo dicono i numeri certificati dalla SIAE in termine di rendicontazioni per spettacoli dal vivo e lo dicono le stime dell'intrattenimento estivo con una presenza in circa 40.000 sagre e feste.
Falcidiato dal covid, il comparto è costituito oggi da centinaia di orchestre e migliaia di addetti tra musicisti, tecnici, manager, gestori di locali e etichette indipendenti. Un importante tassello della filiera della cultura, del turismo e dello spettacolo.
Un'espressione di socializzazione e aggregazione popolare, ma pur sempre considerato di serie B. E se a questo si aggiunge l'estraneità ai tavoli che contano e l'indipendenza dalle major discografiche è facile comprendere la perenne esclusione dalle manifestazioni "mainstream".
Ma siamo sicuri che dall'esterno ci sia l'esatta percezione di questo settore, dei suoi attuali protagonisti e della sua proposta?
Radio Liscio sta conducendo da alcune settimane un'indagine nell'ambiente editoriale, dei media e della produzione televisiva nazionale per conoscere la reale esperienza conoscitiva che il mondo della comunicazione riserva alla musica da ballo. I risultati saranno poi oggetto di una serie di incontri con gli addetti ai lavori, a partire dal mese di gennaio, per provare a fare massa critica e diventare voce autorevole e punto di riferimento nelle relazioni con media e istituzioni.
Il dato scioccante fin qui emerso dall'indagine è la conoscenza errata della proposta musicale odierna delle orchestre di liscio e musica da ballo. Non soltanto la quasi totalità degli interlocutori la accomuna al solo genere folkloristico, ma anche i nomi associati pescano ancora nel passato remoto della tradizione romagnola. L'impressione è che i giudizi non troppo lusinghieri che spesso il comparto raccoglie siano frutto non tanto di una valutazione oggettiva dell'intrattenimento proposto, quanto piuttosto di retaggi del passato, dell'idea di un genere fatto da e per vecchi, e di considerazioni di scarsa qualità.
Certo il settore non è esente da colpe e negli anni non ha saputo portare all'esterno quell'evoluzione che invece ha marcatamente segnato il traghettamento verso l'attuale offerta musicale che decine di orchestre propongono con grandi risultati in termini di freschezza, modernità e svecchiamento del pubblico.
Ma ora occorre uno sforzo affinchè il reale valore in campo possa avere la giusta vetrina. Basti pensare a come il neo-melodico napoletano abbia saputo imporre i suoi nuovi rappresentanti a livello nazionale, uscendo da confini ancora più ghettizzati dal dialetto.
Radio Liscio, tenendo fede al proprio statuto e alla propria mission, si fa promotrice quindi di questa iniziativa volta a "fare sistema" e creare una sintesi tra gli operatori del settore affinchè si possa rappresentare il comparto attraverso una voce autorevole, super-partes e che sappia esprimere ed esaltare la proposta attuale del settore.
Il primo obiettivo della nostra iniziativa è quello di offrire ai mass-media la reale rappresentazione del comparto. La serie di incontri in programma da gennaio saranno propedeutici alla fotografia dello status quo e all'individuazione delle strategie da attuare.
Per informazioni e adesioni la nostra direzione è a disposizione di tutti attravesro l'indirizzo e-mail info@radioliscio.it